Giusy vive a Santa Lucia del Mela e fa l'avvocato. L’anno scorso, insieme ad altri tre ragazzi luciesi, è partita per il Messico per aiutare i bambini bisognosi. La missione è stata organizzata dal gruppo parrocchiale con cui collabora, che si chiama "Le Sentinelle dello Spirito Santo" e raccoglie 21 giovani come lei. L’abbiamo intervistata per conoscere la sua esperienza.
DOMANDA: Qual è il motivo che ti ha spinta a partire per il Messico?
RISPOSTA: All'inizio la motivazione principale è stata quella di aiutare le persone più bisognose, poi in realtà sono state loro ad aiutare me facendomi diventare una persona migliore.
A cosa ti è servito questo viaggio?
Mi è servito a capire che sono molto fortunata e ad apprezzare tutto quello che ho, come l’affetto della famiglia e degli amici, il cibo in tavola, i vestiti, tutte cose che fanno parte della nostra vita e a cui non facciamo caso, ma che molte persone meno fortunate di noi non hanno.
Con quale mezzo di trasporto sei partita? Hai dovuto affrontare delle difficoltà durante il viaggio?
Sono partita in aereo. Le difficoltà sono state che abbiamo dovuto viaggiare di notte e che abbiamo dovuto affrontare un viaggio di 15 ore, cambiando vari aerei, da Catania a Roma, da Roma a Madrid, da Madrid a Città del Messico. Dall'aeroporto di Città del Messico siamo arrivati al villaggio con degli autobus molto confortevoli e belli, perchè lì sono il principale mezzo di trasporto.
In quali città o paesi sei stata?
Sono stata in un villaggio, accanto ad una città di nome "Matehuala" che si trova in una zona desertica del Nord Est del Messico.
Oltre a Matehuala, sei stata in altre città?
Si, io e il mio gruppo siamo stati in una città chiamata Guadalajara, abbiamo visitato Città del Messico e infine una località religiosa chiamata Jesùs Maria.
Come si svolgeva la tua giornata?
la mattina mi svegliavo alle 7.00, ci riunivamo per fare le lodi e pregare e alle 9.00 dritti a lavoro: abbiamo ristrutturato un parco per i bambini e una Chiesa. Alle 14.00 era l’ora del pranzo, poi riposavamo un po’ e alle 17.00 iniziavamo l’animazione per i bambini. Alle 18.00 suonava una campana per ricordare ai bambini che era l’ora dei giochi, che andavano avanti fino alle 21.00. Poi cenavamo e ci riunivamo tra di noi per confrontare le esperienze e le sensazioni della giornata.
Che cosa si mangiava? E dove mangiavate?
L’alimentazione era prevalentemente a base di mais, riso e fagioli. A pranzo mangiavamo dalle famiglie che ci invitavano, il pranzo si teneva dentro le loro capanne. Erano molto felici di averci con loro perché hanno molto rispetto per l’ospite. A cena invece mangiavamo tra di noi, in comunità.
Qual è il piatto tipico messicano?
Il loro piatto tipico si chiama "QUESADILLAS", è una specie di piadina che si farcisce con il formaggio o con altri ingredienti e sostituisce il pane..
Quali sono le feste tradizionali?
Una festa radizionale è quella della "Quencinera", una festa tipica che viene fatta per le ragazze che fanno 15 anni e rappresenta il passaggio dall’infanzia alla maturità. Anche le famiglie più povere fanno sacrifici per fare questa festa, che è importante come le nostre feste di 18 anni.
Come ti sei trovata e chi ti ha accolta?
Mi sono trovata bene perchè mi hanno ospitata e sono stati molto affettuosi con me. Una volta per esempio mi sono ammalata, avevo la febbre e venivano tutti a chiedermi come stavo e a darmi delle medicine. Mi hanno accolta tutte le famiglie del villaggio.
Dove abitavi?
Abitavo in una casetta insieme ad una famiglia.
Come erano costruite e come erano fatte le case?
Le case erano costruite in cemento. Erano formate da una camera da letto, una cucina, un piccolo bagno (in alcune case si trovava fuori) e un piccolo ingresso.
Con quali giochi giocavano i bambini?
Sono molto poveri e non hanno giocattoli al villaggio, solo quelli che gli regalano. Infatti facevano soprattutto giochi di gruppo con la palla.
Quali strumenti musicali suonavano?
Gli strumenti che suonavano sono le chitarre e i tamburi.
Quale moneta si usa?
La moneta che si usa in Messico si chiama "PESO".
C'erano negozi nel villaggio?
I negozi si chiamano " TIENDAS" e nel villaggio in cui eravamo noi ce n’erano pochi, in città invece si.
Com’era il tempo? Visto che era una zona desertica, c’erano le trombe d'aria?
Faceva molto caldo, la temperatura arrivava fino a 45°. Quasi sempre, la sera verso le otto, c’erano le trobe d’aria.
Quali sentimenti hai provato nel corso di questa missione?
I sentimenti che ho provato sono stati di gioia, ma allo stesso tempo di timore perchè non sapevamo come ci avrebbero accolti e che difficoltà avremmo incontrato.
A che cosa è servita questa esperienza?
E' stata una bella esperienza, ho visto nuove cose, nuove tradizioni e tante altre cose belle. Questa esperienza mi ha dato grande soddisfazione e mi ha insegnato tante cose.